Partite IVA e nuovo regime forfettario

Può essere soprattutto un’opportunità per avviare un’impresa in proprio senza tanta burocrazia e pagando relativamente poche tasse il nuovo regime agevolato unico per professionisti e micro imprese con ricavi massimi tra i 15.000 e i 40.000 euro, introdotto dalla Legge di stabilità. Ammesse le esportazioni e, con limiti, le spese per i dipendenti. Adempimenti fiscali supersemplificati, niente IVA, niente Irap, niente studi di settore, niente ritenuta d’acconto. Imposta sostituiva unica al 15 per cento con taglio della base imponibile per la fase di avvio dell’attività e in caso di fatturato inferiore ai 15.000 euro. Il nuovo regime non ha scadenza e vi può accedere anche chi è già in attività. I precedenti regimi agevolati sono ancora utilizzabili fino alla naturale scadenza dei termini. Nel caso di attività commerciali sparisce il minimale sui contributi previdenziali che saranno dovuti solo in base al fatturato effettivo. Per chi è già titolare di una partita IVA, invece, occorre fare i conti con attenzione con le nuove caratteristiche in termini di tetti all’imponibile e reddività per verificare se conviene passare al nuovo regime forfettario, mantenere quello attuale se si tratta del vecchio regime dei minimi, oppure optare per il regime IVA ordinario.