Il cane marino

Il Lettore XY, dopo una pre-lettura, ragionevolmente perplesso, scrive: Ho letto la bozza del “II Cane Marino” ed osservo: All’inizio della narrazione i protagonisti principali sono due: un giovane Ingegnere professionalmente capace ma presuntuoso e complessato ed un giovane Vagabondo, anche lui paralizzato da vari problemi, al quale non ne va mai bene una. Ciascuno di loro racconta, ovviamente dal proprio punto di vista, gli stessi avvenimenti, quasi in un flashback parallelo. Una Fabbrichetta obsoleta, che produce più infortuni che acciaio, gestita da un vecchio e ricco industriale con moglie giovane e bella, ambedue trascurate per ricercare pesci rari ed Esseri marini forse inesistenti; riorganizzazione feroce con drastici tagli del personale e conseguente disoccupazione da fame; contrabbando; anfore false e misteriose cassette da ripescare nel profondo con scadenti attrezzature subacquee; donne frigide o molto disponibili, sempre belle e desiderabili; coltivazione di ortaggi e sanguinosi macelli di cetacei; amari suicidi; inspiegabili incidenti mortali e strani fenomeni che hanno luogo in mare presso isolotti dall’aspetto inquietante, falso... O forse entro cervelli distorti soggetti ad incubi notturni; sogni che non sembrano tali perché forse non lo sono... Molti avvenimenti, molti personaggi, ma.... Alla fine della narrazione troviamo che i personaggi fondamentali sono ancora due, sempre gli stessi; l’Ingegnere, che dopo dure lezioni si è un po’ umanizzato ed il Vagabondo che è ancora tale, forse con un poco di speranza che non aveva mai avuto prima. Nessuno dei molti altri personaggi incide più nel racconto, come se avessero terminato il loro compito. Ma allora, le trecento e passa pagine tra l’inizio e la fine, cosa ci dicono? Sicuramente mi sono perso qualcosa, magari cadendo nella trappola del “doppio passo”. “Prima dell’inizio”.....”Dopo la fine”....Mi è rimasto il vago sospetto che questa storia voglia indurci a trovare normale anche quello che non può esserlo. Una rilettura? Non la escludo, ma prima di impegnarmi a ripercorrere certi labirinti, dovrei calmarmi e rifletterci un po’. XY