Quei mille giorni della nostra vita

L’autore è un personaggio molto conosciuto in Italia ed in altri paesi del mondo, principalmente in Spagna, Francia, Germania e vari paesi del Sudamerica. Ha collaborato con Giuseppe Tornatore, Vittorio Sgarbi, Renzo Arbore, Rai Radio, Rai Tv, Mediaset , Radio Montecarlo, Radio Italia e numerose reti nazionali francesi, spagnole e tedesche. Ha al suo attivo, tra l’altro, la scrittura di commedie musicali ed opere teatrali, la creazione e la confezione ( testi e non solo ) di innumerevoli trasmissioni radiofoniche e televisive sia per la Rai che per reti nazionali estere. È autore di vari prodotti editoriali ed artistici per conto e nome di importanti personaggi del panorama italiano artistico e letterario, tra cui Mina e Vittorio Sgarbi. Un estratto del libro è visibile su Facebook digitando “Anonimo Pompeiano” CONTENUTO: Due mondi che si alternano ed intersecano continuamente: una parte narrativa ed una parte onirico-poetica. Le due parti sono indipendenti ma presentano le due facce della stessa realtà. LA PARTE NARRATIVA: L’esteriorità. Episodi reali, bizzarri, drammatici e sorprendenti. La narrazione è veloce, concisa ed immediata, spesso violenta. È un “Relata refero” dell’assurdità della vita con la sua follia quotidiana. Un racconto che riferisce, dagli anni sessanta ai giorni nostri, quanto nulla possa cambiare eppure tutto sia in balia del Kaos. Si passa da una bimba violentata in Canada a trafficanti di droga venezuelani, da Giorgio de Chirico al re di Spagna, da un bambino in fin di vita in Marocco ad una ragazza veneta cui dà fastidio la verginità … e molto altro. Tutti gli episodi sono rigorosamente reali. È un lancio di coriandoli sugli ultimi cinquanta anni dell’esistenza dove amore, violenza, poesia, comicità ed altro si mescolano senza sosta in un continuo vorticare di emozioni da pelle d’oca. LA PARTE ONIRICA: L’interiorità. È una profonda e delirante descrizione di intuizioni e stati d’animo collegata direttamente alla parte narrativa con cui si interseca. È quasi un diapason, una nota fissa che risuona in tutto il libro anche quando si defila e che dà al tutto un ritmo ed una chiave di lettura finora assolutamente inusitati. Il “sogno”, in alcune parti, prende il posto della realtà, sembrando addirittura più plausibile degli episodi autentici raccontati nella parte narrativa. GENERE: Narrativa (con inserti di poesia).