Vivere tra le Nuvole

Da sempre l’uomo ha provato in tutti modi a librarsi in volo! Sono state mille e mille le idee che l’uomo ha generato nell’intento di staccare i piedi da terra e buttarsi giù, in quello splendido fluido che è l’aria. Un bel giorno, ma parliamo quasi dei tempi nostri, ha trovato la soluzione ai suoi problemi. Non credo sia cosa semplice poter immaginare la grande emozione provata. Muoversi in assoluta leggerezza avendo dato fondo a tutte le energie della mente così simulando il naturale volteggiare degli uccelli. Bugiardo e ipocrita è colui che nega di vivere un’emozione forte, al momento dell’involo. Provo a raccontarvi il mio primo vero abbandono a terra. Sì, trattasi proprio di abbandono. Eravamo, io ed il mio istruttore, nel piccolo aeroporto dell’Urbe (Roma).Avevo circa otto, nove ore di volo e stavamo per dare inizio ad una missione. Autorizzati al rullaggio (muoversi nelle aree aeroportuali) ed effettuati i controlli di prassi, mi diressi, a bordo del Grob115, verso la testata della pista da cui avremmo dovuto effettuare il decollo. Il Grob 115 è un piccolo aereo monomotore, bi-posto avente l’ala bassa e filante, con carrello fisso ed un tettuccio scorrevole. Era nuovissimo, aveva una manciata di ore di volo ed era un vero gioiellino.