Critica della ragion pura.  Domenico Morace

Critica della ragion pura

Filosofia, politica e ideologie

Por Domenico Morace (Traductor)

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Sinopsis

Dopo un periodo che gli studiosi chiamano "precritico ", in cui medit ò sia sui testi dei filosofi empiristi - in particolare Hume -, sia sulle opere dei razionalisti come Leibniz, Kant elabor ò la chiave di volta della sua "filosofia critica ", nella Critica della ragion pura (1781), opera in cui esamin ò i fondamenti e i limiti della conoscenza umana per delineare un 'epistemologia capace di legittimare razionalmente le conquiste della scienza moderna. In modo simile ad alcuni filosofi precedenti, Kant differenzi ò le modalit à del pensiero in giudizi analitici, o a priori, e giudizi sintetici, o a posteriori. Un giudizio analitico è una proposizione nella quale il predicato è contenuto nel soggetto, come nell 'asserzione: "i corpi sono estesi ". La verit à di questo tipo di proposizioni, che rispettando il principio di identit à sono universali e necessarie, è evidente: asserire il contrario sarebbe autocontraddittorio. Tali giudizi sono quindi definiti "analitici ", perché la verit à è scoperta grazie all 'analisi del concetto stesso, ma sono anche considerati infecondi sul piano conoscitivo, in quanto non estendono il sapere. I giudizi sintetici, invece, sono le proposizioni cui non si pu ò giungere grazie alla pura analisi razionale, come nell 'enunciato: "i corpi sono pesanti ". In questo caso il giudizio è fecondo, poiché il predicato "pesanti " amplia la nostra conoscenza relativa al soggetto "i corpi ", ma non è universale e necessario, in quanto dipende dall 'esperienza. Tutte le proposizioni che risultano dall 'esperienza sensibile sono pertanto dette "sintetiche ". Nella Critica della ragion pura Kant afferma che è possibile formulare giudizi sintetici a priori, ossia fecondi ma nel contempo universali e necessari. Questa posizione filosofica è comunemente nota con il nome di "criticismo " o trascendentalismo. Descrivendo il modo in cui questo tipo di giudizio è possibile, Kant consider ò gli oggetti del mondo materiale come fondamentalmente inconoscibili (cose in sé); mentre la porzione di realt à conoscibile viene detta "fenomeno " (dal greco phainómenon, "ci ò che appare "). Dal punto di vista dell 'intelletto, i fenomeni in sé hanno la funzione di materiale grezzo a partire dal quale si formano le sensazioni, che vengono collocate nel molteplice spazio-temporale dalla coppia di forme a priori: il senso esterno e interno. Kant asser ì che, oltre a spazio e tempo, esiste anche un determinato numero di concetti a priori, che denomin ò "categorie ". Egli ripart ì le categorie in quattro gruppi: quelle concernenti la quantit à, che sono unit à, pluralit à e totalit à; quelle concernenti la qualit à, che sono realt à, negazione e limitazione; quelle concernenti la relazione, che sono causalit à e azione reciproca, e quelle concernenti la modalit à, che sono possibilit à e impossibilit à, esistenza e non esistenza e necessit à. Le forme a priori e le categorie si possono applicare per formare giudizi d 'esperienza e di percezione, ma non si possono, a giudizio di Kant, applicare a idee astratte come quelle di "libert à " e di "esistenza " senza condurre a incongruenze ossia a coppie di proposizioni contraddittorie, dette "antinomie ", in cui entrambi i membri di ogni coppia possono essere dimostrati veri. All 'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori " per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro

Domenico Morace

  • Editorial:
  • Fermento
  • ISBN:
  • 9788869972706
  • Idioma:
  • Italiano
  • Tamaño:
  • Kb
  • Publicado:
  • Febrero 3, 2016
  • Filosofía / General

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