Trame “Celestina laggiù vicinoalle concerie in riva al fi ume” per la regia di Luca Ronconi.  Laura Aimo

Trame “Celestina laggiù vicinoalle concerie in riva al fi ume” per la regia di Luca Ronconi

Por Laura Aimo

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Sinopsis

Tele. Orditi. Intrecci. Gli ultimi lavori di Luca Ronconi possono forse essere avvicinati da queste metafore. Il regista ha attinto a testi sempre più complessi, tanto del passato quanto della più recente letteratura, per mettere in scena inganni e manipolazioni della società contemporanea. Ha dato corpo a personaggi sordidi o ingenui, ma mai innocenti; ha messo in scena un infittirsi di intrighi senza soluzione di continuità; ha invitato il pubblico a un viaggio di discesa agli inferi in cui ogni possibilità di trasformazione, e dunque salvezza, sembra preclusa. Tra questi lavori la Celestina1 è una delle trame più sofisticate e ben riuscite. Un intreccio di vicende testuali e di storie umane, ‘troppo umane’. Un intrigo di nomi, parole e piani di cui si fatica a trovare il capo. Il regista ha infatti riletto un classico del teatro tra Quattro e Cinquecento per accompagnare lo spettatore, tramite un lavoro chirurgico sulla parola e quadri spaziali di immancabile impatto, nelle sue stanze più segrete, tra continue porte e vicoli ciechi. Ronconi è così riuscito a smascherare trappole del linguaggio e della ragione non solo di ieri bensì di oggi; ha svelato macchinazioni che l’uomo crede di ordire a proprio vantaggio ma che invece, limitando e snaturando la sua facoltà più preziosa, quella del desiderio, non fanno che condannarlo a un destino di tendenze ossessive e compulsive e, in ultima analisi, alla distruzione. L’incontro dal titolo “Da de Rojas a Garneau attraverso Gadda: la Celestina”, organizzato dal Piccolo Teatro di Milano in collaborazione col CIT (Centro di cultura e iniziativa teatrale dell’Università Cattolica di Milano)2, ha tentato di percorrere e sciogliere alcuni dei nodi di testo e messinscena grazie alla partecipazione di eminenti studiosi e della compagnia dello spettacolo. Scopo di queste pagine è di lasciare una traccia scritta di questa tavola rotonda non solo a ulteriore testimonianza dei preziosi approfondimenti offerti al pubblico dalla collaborazione tra Piccolo e CIT nel corso degli anni3 ma anche in memoria di colui che con i suoi spettacoli di analisi e critica della società contemporanea ne ha fornito l’occasione: Luca Ronconi. L’augurio è che tra pagina e scena il teatro possa continuare a essere strumento di ricerca e trasformazione dell’uomo e per l’uomo. (dall'Introduzione dell'curatrice)

Laura Aimo