La xilografia nel libro italiano del Quattrocento.  Lilian Armstrong

La xilografia nel libro italiano del Quattrocento

Por Lilian Armstrong

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Sinopsis

Già quando lessi per la prima volta il saggio di Lilian Armstrong sugli incunaboli con xilografie pensai che sarebbe stato utile procurarne un’edizione autonoma, per scopo certo didattico ma, più in generale, di alta divulgazione scientifica.1 Per questo ho colto al balzo l’occasione di inscrivere tale realizzazione nel PIL Project (Production of Incunabula in Lombardy) recentemente avviato dal CRELEB dell’Università Cattolica e sostenuto per il 2015 da Regione Lombardia nell’ambito di un finanziamento per la ricerca applicata alla valorizzazione del patrimonio culturale lombardo (“Il libro a stampa a Milano e nella Lombardia nel XV secolo”). Certo, nel settore dello studio delle edizioni illustrate del XV secolo, il periodo di tempo trascorso dalla pubblicazione primitiva non è passato invano.2 Penso, per esempio, alle ricerche di Giancarlo Petrella3 o a quelle di Renzo Baldasso,4 che si affiancano alla preziosa raccolta degli articoli della stessa Lilian Armstrong usciti una dozzina d’anni fa.5 Il contributo qui ripubblicato conserva però intatto il suo valore, proponendosi come un percorso circoscritto al patrimonio di un singolo fondo librario (di consistenza però estremamente significativa), ma capace di disegnare con grande maestria l’intero quadro storico della xilografia impiegata come decorazione, illustrazione, documentazione grafica nell’editoria, soprattutto italiana, del Quattrocento. Il lavoro redazionale cui il testo è stato sottoposto è risultato piuttosto profondo, essendo necessaria la correzione di alcuni refusi, il ripensamento di qualche espressione, l’adeguamento dello stile informativo della bibliografia, l’inserimento di riferimenti bibliografici completi alle edizioni via via citate per le quali non era più sufficiente il semplice rimando al numero del catalogo degli incunaboli del Seminario di Padova ottimamente allestito da Piero Scapecchi, l’inserimento delle illustrazioni direttamente nel testo. Per questo, oltre che all’autrice, alla collega Federica Toniolo che ha scritto la premessa, a tutti coloro che hanno in diverso modo reso possibile questa pubblicazione, occorre essere particolarmente grati a Paola Maria Farina che ha svolto il vero e proprio ruolo di curatrice del volume. Si spera, ovviamente, che tutta la fatica occorsa risulti infine utile al candido lettore. Edoardo Barbieri Direttore del CRELEB Università Cattolica

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