I marmorari Romani.  A. M. Bessone Aurelj

I marmorari Romani

Por A. M. Bessone Aurelj

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Sinopsis

Nel crollo pauroso della civilt? classica alla fine dell??impero d??occidente, mentre le pi? elevate attivit? spirituali, le lettere, le arti smarrivano completamente la via, continuavano invece meno profondamente turbate le piccole abilit?, pi? che altro manuali, non apprese col fervido lavoro dell??intelligenza, ma quasi inconsciamente tramandate dalla secolare esperienza e dalla lunga ripetizione dello stesso atto. Cos? mentre lo scultore o il pittore i quali pare avevano sotto gli occhi infiniti capolavori dell??arte classica, non riuscivano pi? a vederli, e irrigidivano il vestito, spegnevano il movimento, alteravano goffamente le proporzioni, il muratore sapeva ancora presentare nitida e solida la sua cortina di mattoni, e il carpentiere eseguiva magistralmente quei pontaggi e quelle armature che ancora oggi costituiscono una caratteristica specialit? dei pontaroli romani. Pi? fortunati di questi e di altri artigiani i tagliatori di pietra non solo trovarono, frugando tra gli abbandonati edifici della Roma fattasi paurosamente vuota e silenziosa, miniere inesauribili di magnifici marmi e di superbe pietre colorate, ma le composizioni e gli intarsi che da esse seppero trarre ebbero lunga vita e per la nobilt? della materia durevole difesa contro il mutare dei gusti e delle mode. Sicch? per secoli in questi geometrici adornamenti di vivaci colori trov? il suo pi? sicuro rifugio il senso artistico della Roma medioevale. Aver raccolte le testimonianze intorno a queste maestranze e a queste opere ? veramente utile e lodevole fatica, come quella che ? rivolta a portare un raggio di luce su periodi profondamente miseri e tristi della lunga nostra vita, periodi nei quali parve che l??Italia dovesse con molti secoli di umiliazione espiare i trecento anni o poco pi?, in cui la sua potenza rifulse benefica nel mondo, e nessuno poteva accorgersi che altri germi pi? alti di vita iniziavano un loro svolgimento pi? prodigioso e all??umanit? pi? prezioso del precedente. R. PARIBENI

A. M. Bessone Aurelj