Il Banchiere assassinato.  Augusto De Angelis

Il Banchiere assassinato

Por Augusto De Angelis

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Sinopsis

"Il banchiere assassinato" è un romanzo poliziesco del 1935 dello scrittore italiano Augusto De Angelis, primo della serie dedicata alle indagini del commissario De Vincenzi della squadra mobile di Milano. Il commissario Carlo De Vincenzi della squadra mobile di Milano è al lavoro di notte nel suo ufficio, quando riceve la visita inaspettata dellamico Giannetto Aurigi. Aurigi, dopo aver assistito alla Scala con la fidanzata ed i genitori di lei ai primi due atti dellAida, aveva lasciato il teatro per girare in solitudine per le vie nebbiose della città. Grande è la sorpresa del commissario quando riceve una telefonata che lo informa che è stato commesso un omicidio proprio nellappartamento di Aurigi in via Monforte. Recatosi sul luogo del delitto, il commissario scopre che la vittima è il banchiere Mario Garlini, la cui banca aveva prestato una grossa somma di denaro ad Aurigi. Nel suo incontro allufficio del commissario, Aurigi aveva ammesso che negli ultimi tempi aveva giocato in borsa perdendo grosse somme, pertanto era impossibilitato a saldare il suo debito con la banca di Garlini. Augusto De Angelis (Roma 1888 – Bellagio 1944) è stato uno scrittore e giornalista italiano. Scrisse poco meno di una ventina di romanzi polizieschi, nella maggior parte dei quali è protagonista il commissario De Vincenzi, capo della squadra mobile di Milano, un personaggio arguto ma molto umano, creando una sorta di Maigret italiano ante litteram. Nonostante il buon successo dei suoi romanzi, tuttavia, De Angelis non poté goderne a lungo: la censura del regime fascista infatti impose il sequestro del romanzi noir nonché la chiusura dei gialli Mondadori, perché, per motivi propagandistici e di ordine pubblico, tendeva a far scomparire il crimine dalle cronache e dalla letteratura. Fu arrestato con laccusa di antifascismo ed uscito di prigione nel 1944 ebbe la sfortuna dincontrarsi con un "repubblichino" che lo aggredì con pugni e calci, tanto da causarne la morte.

Augusto De Angelis