Tutte le donne vicentine, maritate, vedove e dongelle.  Lucrezio Beccanuvoli

Tutte le donne vicentine, maritate, vedove e dongelle

Por Lucrezio Beccanuvoli

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Sinopsis

Tutte le donne vicentine, maritate, vedove e dongelle di Lucrezio Beccanuvoli a cura di Italo Francesco Baldo La collana Ricerca 2000 Vicenza dell ’Editrice Veneta si arricchisce di un ’altra rarit à: si tratta della ristampa anastatica di un libro edito per la prima volta a Bologna nel 1539. L ’opera, del cui originale esistono oggi pochissime copie, è una particolare composizione con cui Lucrezio Beccanuvoli, autore bolognese del Cinquecento, rende omaggio alle donne vicentine. Il titolo "Tutte le donne vicentine, maritate, vedove, e dongelle " in questo senso è assai preciso, e indubbiamente si tratta di un testo particolare al di l à della sua rarit à. Beccanuvoli scrisse questa serie di lodi al femminile in occasione di una rappresentazione teatrale avvenuta nel Carnevale del 1539, nel cortile del Palazzo Porto (oggi Porto Colleoni in via Porti-Vicenza), per il quale egli fu "pregato " di descrivere "delli ricchi vestimenti, e femminile Vicentina bellezza, tutte le donne MARITATE, VEDOVE E DONGELLE, quali si trovavano allora ". Beccanuvoli, alle descrizioni delle gentildonne, di cui oltre ai meriti estetici viene sempre sottolineata la grazia dell ’animo, affianca una una precisa descrizione di quanto avvenne durante lo spettacolo, cogliendo pi ù di un ’occasione di decantare la bellezza della citt à di Vicenza, citt à che definisce "pi ù santa di Roma, pi ù nobile di Napoli, pi ù amorevole di Bologna mia dolcissima patria, pi ù bella di Firenze, pi ù superba di Genova, pi ù virtuosa di Attene, pi ù grande di Melano, e finalmente pi ù ricca di Vinegia, sua Signora. " Il lettore che abbia la pazienza di "decifrare " i caratteri antichi e il linguaggio cinquecentesco, comunque sorprendentemente comprensibile, scoprir à dunque con piacere un canto di elogio alla nostra citt à, che se da una parte poteva essere legato alla necessit à di "compiacere " chi gli aveva richiesto la composizione, dall ’altra risulta indubbiamente sincero. Questo generoso omaggio verso la donna e verso la citt à, si conclude con una preghiera alla beata Vergine, detta "sacra, benedetta, e pia/ che nel Divin consiglio eletta/ per esser porto a l ’humana seme e guida. " Una conclusione doppiamente significativa, in considerazione del libro sia come omaggio alla femminilit à sia come omaggio alla citt à di Vicenza, di cui la Madonna è Santa Patrona.

Lucrezio Beccanuvoli