Camillo Agrippa, la quintessenza del Rinascimento.  Nicola Bizzi

Camillo Agrippa, la quintessenza del Rinascimento

Por Nicola Bizzi

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Sinopsis

Come ha evidenziato Nicola Bizzi in molti dei suoi saggi, il Rinascimento italiano fu indubbiamente la principale e più palese prova di forza di alcune tenaci tradizioni misteriche sopravvissute, come un fiume carsico, all’avvento del Cristianesimo e ai secoli bui del Medio Evo. Quella straordinaria stagione nota come Rinascimento, infatti, mostra chiaramente l’impronta di questa continuità iniziatica e misterica in tutte le varie espressioni che l’hanno caratterizzata: dall’Arte alla Letteratura, dalla Filosofia fino all’Architettura alla Scienza. La riscoperta della classicità e delle sue più elevate concezioni filosofiche e la rinascita delle scienze e delle coscienze che si ebbe in Italia, e di riflesso nell’intera Europa, a partire dalla fine del XIV° secolo non fu dovuta a una semplice casualità, né tantomeno alla cieca mano del destino, bensì all’operato instancabile di grandi iniziati che decisero e presero atto che il momento era propizio per uscire dall’ombra e che l’umanità necessitava, dopo secoli di forzato oscurantismo, di un nuovo balzo evolutivo nel segno della Tradizione e degli Dei Immortali. In questo contesto ben si inserisce la straordinaria figura di Camillo Agrippa, poliedrico matematico, astronomo e architetto del tardo Rinascimento, ma anche un grande umanista, un filosofo neoplatonico e un iniziato. Milanese di nascita, si trasferì in giovane età a Roma, dove trascorse buona parte della sua vita, realizzando importanti progetti e opere pubbliche. I suoi interessi spaziarono in ogni campo dello scibile umano, dall’Idraulica alle Scienze Naturali, dall’Architettura alla Filosofia, dall’Ingegneria navale alle Arti militari, ed è stato autore di fondamentali libri e trattati che celano al loro interno segreti messaggi rivolti a chi era in grado di comprenderli. Per i suoi meriti e per la sua genialità Camillo Agrippa sarebbe potuto di buon grado passare alla Storia come un secondo Leonardo Da Vinci, ma la sua figura, al pari di quelle di molti altri protagonisti del Rinascimento considerati a torto “minori”, è stata invece confinata nel ristretto ambito degli studi accademici e risulta oggi quasi del tutto sconosciuta e dimenticata.

Nicola Bizzi