Il sigillo perduto

Seima è un giovanissimo fuochista che ha appreso, grazie alle sue notevoli doti, a controllare dei modernissimi treni attraverso l’energia astrale libera, elemento potente ed estremamente pericoloso. Seima, infatti, abita in un mondo governato e gestito in tutto e per tutto dalla gilda dei maghi, uomini potentissimi, ricchi oltre misura, unici a possedere la conoscenza delle arti magiche, che usano per controllare l’esistenza del mondo e degli psuedo, loro sottoposti. È così infatti che va il loro mondo: solo pochi eletti, per classi sociali e qualità, possono gestire la magia, tutti gli altri, in base soprattutto alla loro classe sociale, posso ambire al massimo a entrare in accademia per diventare uno pseudo, e Seima è stato uno di questi. Consapevole delle rigide regole che animano la sua società, il ragazzo ha imparato fin da giovane a destreggiarsi tra mille situazioni complesse, riuscendo a costruirsi un piccolo mondo personale insieme ai suoi due più cari amici, Jainil e Kailo. Ma la sua curiosità, maggior suo pregio e allo stesso tempo difetto, e l’acquisto di un anello da poco, apparente riproduzione del potente sigillo creato da Aratoz, il più grande mago di tutti i tempi, lo coinvolge presto in una situazione misteriosa ed estremamente pericolosa. Inizia così questo appassionante romanzo di Giulio Andrea Gigante, una lettura da fare tutta d’un fiato in un crescendo di intrighi e suspense, capace di coinvolgere il lettore ben oltre le pagine scritte. Giulio Andrea Gigante Nasce a Roma il 31 agosto 1987, ultimo di quattro figli, da Marina Moscarini e Giovanni Gigante, entrambi professori universitari di materie scientifiche. Proprio per questo la sua formazione è, fin dai primi anni di vita, scientifica. Ironicamente questo non impedisce la nascita della sua passione per il fantasy né la frena in alcun modo. “Il fantasy è solo la scienza applicata all’impossibile”. Fin da giovane la sua mente comincia a ideare storie che però falliscono nel prendere forma concreta sulla carta, con sua grande frustrazione, fino a quando finalmente trova la “ricetta giusta”.